Investimenti Esteri in Brasile : Brevi Commenti

INVESTIMENTI ESTERI IN BRASILE: BREVI COMMENTI

La recente stabilita acquisita dall’economia brasiliana, unitamente alle potenzialità di tale paese-continente, trampolino di lancio per i paesi del Mercosur, stanno indubbiamente attraendo l’interesse di un numero crescente di operatori stranieri.
Le seguenti riflessioni prendono spunto da alcune problematiche maggiormente riscontrate nell’analisi delle regole relative agli investimenti da parte di imprenditori stranieri, in particolare italiani.
Anche la piccola e media impresa straniera, che decida di investire in Brasile a seguito delle opportune indagini di mercato, deve necessariamente essere dotata di un’ottica specificamente rivolta alla comprensione delle disposizioni normative di questo paese.
L’imprenditore italiano potrà sicuramente riscontrare varie similitudini tra le regole che disciplinano il funzionamento delle società costituite in Brasile e le regole esistenti nell’ordinamento giuridico tricolore.
Trattasi in fondo di paesi affiliati anche dal punto di vista della prossimità tra le culture giuridiche, di tipica tradizione romanistica.
Evidentemente, l’attenzione deve essere posta sulle peculiarità brasiliane, da non sottovalutare, poiché basate tra l’altro, su un’antica visione “protezionista” in relazione al mercato internazionale, nonché su rigide regole relative ai controlli valutari.
Con piacere, può oggi affermarsi che lo slancio relativo all’apertura economica internazionale, iniziato negli ultimi anni e reso più credibile da una serie di atti legislativi concreti, ha sicuramente sortito già vari effetti sulle regole che nel complesso disciplinano gli investimenti stranieri.
ovvio che il cammino in tal senso non é ancora concluso, ma oggi può non soltanto essere desiderato ma può essere affermato che il processo di apertura internazionale é in qualche modo irreversibile.
Nonostante le vicissitudini ancor oggi esistenti in determinati settori dell’import/export, vale la pena segnalare la parificazione costituzionale, recentemente occorsa, in relazione alle imprese costituite in Brasile, indipendentemente dall’origine nazionale o straniera del capitale.
Ciò non toglie che l’investitore straniero debba adempiere ad obblighi formali, che ci pare opportuno mettere in evidenza, nell’ambito di questa panoramica:

registrazione del capitale straniero presso il Banco Central do Brasil;
nomina di un amministratore residente in Brasile nell’eventuale società costituita in Brasile;
nomina di un procuratore residente in Brasile del socio residente all’estero;
Nell’ambito dei contratti internazionale va ricordata la trascrizione dei contratti relativi alla concessione di marchi, brevetti, tecnologia e know how presso l’Instituto Nacional de Propriedade Industrial.
Inoltre, possono essere richiamate in questa sede le regole tributarie attualmente esistenti, che sempre costituiscono oggetto di grande interesse da parte dell’investitore straniero.
Da una parte é importante verificare che l’imposizione sui redditi delle persone giuridiche é basata in linea di massima su un’aliquota del 15%, cui si aggiunge un ulteriore imposta diretta nella misura, salvo eccezioni, dell’8% (Contribuição Social).
Dall’altra, é importante evidenziare l’esistenza del Trattato contro la Doppia Imposizione sottoscritto tra Italia e Brasile il 3.10.78, ed entrato in vigore in data 1.01.82.
A quest’ultimo proposito, richiamiamo la nuova regola brasiliana entrata in vigore quest’anno, che ha eliminato l’imposizione alla fonte sulla rimessa degli utili all’estero.
La riflessione, comune in questi ultimi tempi agli investitori stranieri, che il Brasile sia un’ottima opzione di investimento, può essere sicuramente condivisa, interpretando positivamente la notizia della riduzione del tasso di inflazione a livelli inferiori al 12% all’anno.