Crisi Paesi emergenti, le valute al tappeto e quelle che resistono: Real

Il 2013 potrebbe essere ricordato come l’anno del crollo dei Paesi emergenti. E del tapering. Da quando sono aleggiati i rumor di una riduzione del piano di stimoli monetari della Federal Reserve sono partiti i deflussi di capitali. Se a questo aggiungiamo adesso le tensioni per un invervento militare in Siria otteniamo un mix potenzialmente esplosivo che sta erodendo il valore di Borse e valute dei Paesi emergenti

 Da inizio anno il real brasiliano ha perso il 20% sul dollaro e il 17% sull’euro. Ma per affrontare le turbolenze dell’economia mondiale, il Brasile ha «un asso nella manica». Lo ha detto la presidente del gigante sudamericano, Dilma Rousseff, durante un’intervista radiofonica, facendo riferimento alle riserve valutarie del suo Paese, pari a oltre 370 miliardi di dollari. «Abbiamo una situazione fiscale molto buona», ha aggiunto il capo di Stato, per il quale il forte rialzo del dollaro, avvenuto nelle ultime settimane, è responsabilità della politica monetaria degli Stati Uniti. Nel frattempo, ka Banca centrale del Brasile ha di nuovo aumentato il tasso di riferimento per frenare l’inflazione, che é vicino al limite massimo fissato dal governo.

L’istituto brasiliano ha dichiarato di aver aumentato i tassi di 0,5 punti percentuali al 9% «ritenendo che questa mossa contribuirà a ridurre l’inflazione e far sì che questa tendenza al ribasso continui nel corso dell’anno prossimo». Nei giorni scorsi, il ministro delle Finanze, Guido Mantega, ha affermato che il Brasile sta affrontato una «mini crisi», ma che l’economia del Paese resta solida.