Il Dollaro forte è lo spauracchio delle grandi banche

5cd4e623-de9e-4a4f-938d-3bfc71cb6816.t.W300.H188.M4dollaro contro l’euro sta spingendo i dirigenti della Fed a sollevare che i finanziatori più grandi, in pratica le banche, dovranno affrontare oneri patrimoniali più elevati. I numeri però raccontano una storia diversa.

Quando il dollaro si rafforza, le attività delle banche americane aumentano la loro porzione sul totale mondiale e le banche, in questo contesto aumenterebbero di circa mezzo punto in percentuale le loro riserve di capitale. E’ quanto ha scritto John Gerspach, CEO di Citigroup , in una comunicazione agli investitori. In effetti le riserve di capitale sono calcolate usando una decina di parametri, tra cui una parte delle attività globali della banca e di questa fanno parte il trading su derivati e la liquidità per operazioni transfrontaliere.

Nei primi nove mesi del 2014, mentre il dollaro è aumentato del 9% contro l’euro, la quota di attività dei 75 istituti di credito più importanti del mondo in possesso delle otto maggiori banche degli Stati Uniti, è sceso al 15,7%, dal 15,8% segnato in precedenza.

Le attività denominate in dollari delle banche americane, non sono state gli uniche ad aumentare di valore. Anche le banche cinesi e britanniche sono aumentate contestualmente alla loro valuta. Lo yuan cinese è salito dell’11% per cento contro l’euro, lo scorso anno, mentre la sterlina britannica, nello stesso periodo, ha guadagnato il 7%.

Anche le banche europee, che hanno un patrimonio importante in dollari sui loro bilanci, non dovrebbero necessariamente vedere la riduzione della loro quota solo perché l’euro è in calo.

Fonte : Teleborsa