Da Google e Unioncamere 104 borse di studio per digitalizzare le pmi

downloadSi apre oggi il concorso per l’assegnazione di 104 borse di studio da seimila euro ognuna, offerte da Google e Unioncamere, riservate ad altrettanti giovani i quali, per un periodo di 6 mesi, verranno inseriti in 52 Camere di Commercio con il compito di affiancare alcune piccole e medie imprese nel percorso della digitalizzazione.
L’iniziativa è parte del progetto “Made in Italy: Eccellenze in Digitale”, gode del patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e si inserisce a sua volta nella campagna “e-Skills for jobs” voluta dalla Commissione Europea.

Eccellenze in Digitale
Nel corso del 2013 il programma, che vuole rafforzare l’immagine e la presenza a livello internazionale delle aziende italiane, è stato varato in forma di esperienza pilota e ha dato risultati incoraggianti, come sottolinea Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere: «la voglia di fare innovazione e la capacità di rimboccarsi le maniche possono dare risposte concrete sia ai nostri ragazzi sia alle nostre imprese. L’obiettivo concreto che ci poniamo è quello di portare sul web tutte le eccellenze del made in Italy».

Il bando e le aspettavie
A partire da oggi e fino al 28 maggio, i giovani laureati e i laureandi potranno inviare la propria candidatura. I selezionati, dopo un percorso formativo, avranno il compito di aiutare le aziende in cui saranno inseriti a sfruttare le opportunità del web. Dodici dei venti giovani selezionati durante il 2013 hanno trovato un impiego confacente alla loro preparazione.

Fonte : Unioncamere

Alitalia, illustra lo stato delle relazioni con Etihad

downloadBuone notizie per Alitalia che nei primi mesi dell’anno vede migliorare i conti. E’ quanto si legge nella nota diffusa al termine del CdA della compagnia tricolore che spiega come “il Consiglio di amministrazione di Alitalia dopo aver “esaminato l’andamento economico gestionale dei primi mesi dell’anno” lo ha trovato “in miglioramento rispetto al 2013 e in linea con le previsioni di piano”. In realtà, i riflettori erano puntati sul Board di Alitalia soprattutto per il fatto che all’ordine del giorno c’era lo stato di avanzamento dei colloqui sulla trattativa con Etihad.

Il CdA si prefiggeva, infatti, di dare delle risposte ai quesiti della compagnia di Abu Dhabi prima di arrivare al matrimonio con Alitalia.

Un vero e proprio aut e aut quello di Etihad, lanciato mercoledì scorso, alla compagnia tricolore, in cui l’aviolinea del Golfo aveva spiegato che non intendeva proseguire le trattative senza precise garanzie su quelle che sono le fondamenta del piano: dalla riduzione del personale, alla rinegoziazione del debito, per poi passare attraverso la riduzione degli spazi per le compagnie low cost, nonché alla garanzia degli attuali azionisti sul contenzioso legale.

L’amministratore delegato di Alitalia, Gabriele Del Torchio, oggi ha illustrato lo stato delle relazioni con Etihad”. Al momento questa la laconica nota al termine del consiglio di amministrazione che di fatto indica un buco nell’acqua del CdA di Alitalia su quello che avrebbe dovuto essere il Board del chiarimento sulla trattativa con Etihad per l’ingresso della compagnia emiratina nel capitale di Alitalia. Ora restano da capire gli ulteriori sviluppi sulla situazione.

Fonte: Teleborsa

Italia, si profila un orizzonte sereno

L’Italia potrebbe essere piu’ competitiva e crescere piu’ velocemente se verranno implementate riforme specifiche. Il commento di Credit Suisse

L’Italia sta performando meglio. Sono evidenti i segnali di ripresa ciclica generale anche nel bel paese, come in Europa, ma i livelli di attività e dell’occupazione rimangono al di sotto dei picchi precedenti e il miglioramento rimane troppo fragile, non in grado di poter fronteggiare le oscillazioni del ciclo economico globale.

Le dinamiche del debito si stanno muovendo nella giusta direzione a patto che torni la crescita. Gli altri fattori che determinano le dinamiche del debito sono sotto controllo. I tassi di interesse si trovano su livelli storicamente bassi e l’Italia ha un forte avanzo primario strutturale.

La crescita ha deluso negli ultimi 20 anni per una serie di motivi fondamentali: una minor leva finanziaria rispetto a quella degli altri paesi nel periodo, l’apprezzamento della valuta dopo le svalutazioni degli anni ’90 e infine l’invecchiamento e la debole implementazione delle riforme.

Il problema tuttavia non è la competitività estera. Gli analisti di Credit Suisse hanno evidenziato che anche se il costo del lavoro per unità è aumentato – gli altri indicatori della competitività dei prezzi non indicano un indebolimento significativo. Inoltre, molti indicatori della competitività non sono legati ai prezzi indicano che l’Italia si trova in una posizione favorevole in termini di capacità commerciale e di rendimento. Il taglio dei salari potrebbe in realtà essere contro-produttivo, dato che la deflazione (salariale) potrebbe esacerbare il problema del debito.

La produttività domestica deve essere rafforzata ma sono necessari i cambiamenti strutturali in campo giudiziario, nei mercati del prodotto e nell’offerta del credito, così come è fortemente necessaria l’implementazione delle numerose riforme che sono state già approvate.

Il nuovo Governo ha promesso di implementare profonde riforme nel corso dei prossimi mesi, presentando un calendario molto ambizioso: la pubblica amministrazione, il sistema fiscale e il sistema giudiziario saranno riformati entro il mese di luglio.

Ha presentato inoltre un pacchetto di misure con l’obiettivo di stimolare la domanda nel breve termine. Se dovesse essere pienamente implementato, il pil segnerà un dato più solido rispetto alle attese preliminari.

I rischi al ribasso comprendono ancora l’incertezza politica, un euro più forte e il nervosismo a livello economico globale. I rischi al rialzo invece riguarderebbero un ritorno più ampio della fiducia che permette di liberare una domanda repressa del consumo di beni durevoli e degli investimenti.

Fonte: FondiOnLine

Minibond – finanziare le PMI

Anche per le imprese italiane, che sono oggi finanziate per oltre il 90% solo  dalle banche è ora possibile emettere i cosidetti MiniBond che consentono di diversificare l’esposizione finanziaria emettendo titoli destinati ad altri investitori.

Le norme sono state emesse a seguito delle difficoltà delle aziende di ottenere finanziamenti dal sistema bancario. Il problema è infatti diffuso, anche le aziende che vedono spiragli di crescita e di sviluppo si scontrano con il sistema bancario quando cercano un finanziamento. Questo infatti non riesce più a svolgere la propria funzione e la maggior parte delle banche è essa stessa in una fase di crisi che non riesce a superare agevolmente.

In questo contesto si inserisce la possibilità, anche per le aziende non quotate di finanziarsi con questo nuovo strumento : i Minibond. Ovviamente non tutte le aziende o i progetti possono essere finanziati con questo strumento.

I Minibond possono essere emessi da società non quotate a condizione che:

► l’emissione sia assistita da uno sponsor;

► l’ultimo bilancio dell’emittente sia revisionato da un revisore legale o da una società di revisione;

► I titoli siano collocati presso investitori qualificati e circolino esclusivamente tra tali investitori a condizione che non siano direttamente o indirettamente soci.

Un minibond quindi è un vero e proprio prestito obbligazionario che può essere emesso da una azienda non quotata. La novità è importante, grazie alla norme ed alle agevolazioni ad essa collegate si apre anche in Italia la possibilità di effettuare dei private placement di debito da parte delle aziende, anche non quotate, direttamente agli investitori anche se nel nostro caso, la platea di potenziali acquirenti di Minibond è limitata ai finanziatori istituzionali.

Sebbene la norma sia tutto sommato di recente introduzione, sono già numerose le aziende che hanno emesso MiniBond avvalendosi di questo strumento, guarda le condizioni di emissione qui : “emissioni minibond” .

Minibond sono uno strumento di finanziamento per le piccole e medie imprese italiane che può consentire a queste di finanziare i propri progetti di sviluppo al di fuori del sistema bancario.

Vuoi sapere se puoi finanziarti con i Minibond ?

VUOI SAPERE SE PUOI FINANZIARTI CON I MINIBOND ?

QUALI PMI

La disciplina dei minibond si applica alle piccole e medie imprese definite dalla raccomandazione 2003/361/CE come imprese con meno di 250 dipendenti ed un fatturato annuo inferiore a €50 milioni oppure con un totale di bilancio inferiore a €43 milioni. Restano escluse dalla norma le micro-imprese.

LO SPONSOR

Sono considerati sponsor: (1) le banche, (2) le imprese investimento, (3) le SGR, (4) le società di gestione armonizzate, (5) SICAV, (6) intermediari finanziari iscritti nell’elenco previsto dall’articolo 107 del T.U. bancario, nonché (7) le banche autorizzate all’esercizio dei servizi di investimento anche aventi sede legale in uno Stato extracomunitario, purché autorizzate alla prestazione di servizi nel territorio della Repubblica.

Molte aziende cominciano a pensare di finanziarsi con i MiniBond la cui popolarità aumenta ogni giorno grazie alle prime emissioni, ad una crescente attenzione della stampa, alla difficoltà di ottenere finanziamenti dal sistema bancario ma speriamo anche grazie ad un ritrovato desiderio di far crescere le aziende.

Europa, ripresa 2.0

A cura di Robert Jones, co-head european equities di Union Bancaire Privée

Ai buoni ritorni del mercato azionario nel 2012 e nel 2013 ha fatto seguito un inizio d’anno debole per il 2014. Le valutazioni sui titoli sono salite, ma in molti casi queste devono ancora essere supportate da un miglioramento degli utili. E’ comprensibile, quindi, che gli investitori ora si chiedano se i progressi degli ultimi due anni siano sostenibili o se le loro speranze si riveleranno basate su un ottimismo infondato.

Molti analisti non riescono però a cogliere l’effettivo grado di riforma economica di alcune aree dell’Europa. Legati a un meccanismo di tasso di cambio fisso, infatti, i governi hanno cercato di affrontare gli squilibri delle loro economie con altri mezzi. Le economie europee più deboli hanno invece scelto di “svalutare” i salari. Questo vantaggio competitivo sta iniziando a produrre dei risultati. Infatti, quando incontriamo le aziende, sta diventando sempre più comune sentire parlare di potenziali spostamenti della produzione o degli investimenti verso questi Paesi, dove è in atto un processo di riforma. Le esportazioni della Spagna sono ora del 10% superiori rispetto all’ultimo picco, registrato nel 2007. Inoltre, grazie agli sforzi dell’Ue atti a promuovere lo sviluppo nel corso degli ultimi 25 anni, economie come quella spagnola sono in realtà relativamente ben posizionate in termini di infrastrutture. In poche parole, ci son molte ragioni per essere ottimisti su una possibile “rinascita” di un’Europa meridionale dove sono state attuate diverse riforme economiche.

I passi in avanti fatti in Europa sembrano strettamente correlati al desiderio di aumentare la flessibilità del sistema economico. Nel Regno Unito, al momento, la crescita sembra solida anche se si potrebbe sostenere che il governo abbia progettato una ripresa basata sulla stimolazione dei consumi e sull’aumento vertiginoso dei prezzi delle case. Molti mettono in discussione però la saggezza di lungo termine di questa manovra. E’ anche vero che ogni ripresa economica deve pur cominciare da qualche parte. Il tasso di disoccupazione in rapida contrazione suggerisce poi che le imprese stanno iniziando a cambiare il loro comportamento, assumendo nuovo personale e investendo in progetti di lungo termine ad alta intensità di capitale in risposta a questa nuova ventata d’ottimismo.

Era impensabile, anche solo un anno fa, che gli investitori potessero preferire le economie periferiche alla Germania. Eppure, ad oggi è proprio questo il messaggio che sempre più proviene dai mercati. Tale messaggio non sembra essere basato su una speranza cieca, ma appare in realtà fondato, razionalmente, sui risultati delle riforme economiche. I mercati guardano al futuro piuttosto che al passato. Così, ora che l’Europa passa alla fase successiva, gli investitori dovrebbero tenere in debita considerazione le implicazioni di una ripresa sostenuta.

Fonte : FondiOnLine

DECRETO DEL FARE – NUOVA SABATINI

La misura agevola l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, hardware e software per la realizzazione di programmi di investimento relativi alla creazione o all’ampliamento di unità produttiva, alla diversificazione della produzione, al cambiamento nel processo produttivo e all’ acquisizione di asset per evitare la chiusura di uno stabilimento.
Le richieste di agevolazione saranno presentabili a partire dalle ore 9.00 del 31 Marzo 2014.

A chi si rivolge

PMI, regolarmente iscritte al Registro delle imprese e con sede operativa sul territorio nazionale, operanti in tutti i settori (incluse le aziende agricole, della pesca e acquacoltura).
Sono esclusi i settori finanziario-assicurativo, l’industria carboniera e della fabbricazione di prodotti lattiero-caseari.

Vantaggi

Concessione di finanziamenti o leasing – che potranno coprire la totalità dell’investimento, con importo minimo pari a 20mila euro e massimo di 2 milioni di euro per ciascuna impresa richiedente – da parte di banche o società di leasing convenzionate con Cassa Depositi e Prestiti, di durata non superiore a cinque anni dalla data di stipula del contratto, a fronte di investimenti da avviare successivamente alla richiesta di finanziamento.
Alle imprese sarà riconosciuto un contributo in conto interessi del 2,75%, calcolato convenzionalmente su di un finanziamento di 5 anni ed erogato in quote annuali costanti.

Operatività

Operativa

Scheda Informativa

Accesso al credito agevolato per le PMI fiorentine

La Camera di Commercio, con l’obiettivo di facilitare le imprese della provincia di Firenze che si trovano a fronteggiare un inasprimento nelle condizioni per l’accesso al credito, per il 2014 ha destinato un milione e 300mila euro a favore della convenzione attiva del 2009 con gli Istituti di credito, i Consorzi di garanzia fidi della provincia e Fidi Toscana spa.
Le piccole e medie imprese, con sede operativa nella provincia di Firenze, hanno l’opportunità di accendere con gli istituti convenzionati, per qualsiasi iniziativa aziendale, a un finanziamento chirografario, di importo minimo pari a 20.000 euro e una durata variabile da 36 a 84 mesi, eventualmente comprensiva di un periodo di                           pre-ammortamento di 12 o 24 mesi.
Sul finanziamento, assistito obbligatoriamente da garanzia sussidiaria o a prima richiesta rilasciata dai consorzi di garanzia fidi e intermediari finanziari convenzionati, le imprese beneficeranno di un contributo della Camera di Commercio pari al 6% del finanziamento concesso con un massimale di 10.000 euro per impresa
Le richieste di finanziamento possono essere presentate alle filiali degli istituti di credito convenzionati fino a esaurimento dei fondi stanziati dalla Camera di Commercio.

Mercati Esteri – Mission for growth

mercati esteri

VIETNAM, MYANMAR, TAILANDIA
12-16 novembre 2013

Settori:
Beni industriali (tessile, chimico, farmaceutico, automotive, beni di consumo);
Turismo (ospitalità, tour operator, aviazione, trasporti);
Agro-business (sviluppo rurale, industria ittica, industria forestale, alimenti e bevande, packaging);

Addizionali per Myanmar:
Energia e infrastrutture (fornitura elettrica, risorse naturali, attività mineraria e metalli/minerali, infrastrutture di trasporto terra/mare/aria, sviluppo urbano, servizi sanitari, gestione acque e rifiuti);
Servizi di supporto al business ambientale (servizi finanziari, assicurazioni, distribuzione e vendita al dettaglio).
Scadenza per inviare l’espressione di interesse: 30 settembre 2013

PERU’
2-5 dicembre 2013

Settori:
Macchine utensili/Industria dei macchinari;
Tecnologie chiave abilitanti;
Costruzioni e Ingegneria;
Attività mineraria e Materie prime;
Beni di consumo;
Turismo.
Scadenza per inviare l’espressione di interesse: 10 settembre 2013

PORTOGALLO
29 Novembre 2013

Economia del mare (attività offshore quali energia dal vento, dal moto ondoso e dalle maree, crocieristica, turismo nautico, farmaceutico e biotecnologie);
salute e benessere;
turismo;
componenti del settore automotive;
componenti del settore aereonautico;
ICT;
carta;
agroalimentare;
edilizia;
industria ingegneristica, chimica e petrolchimica.
Scadenza per inviare l’espressione di interesse: 30 ottobre 2013

TUNISIA (date e settori da confermare)

Mutui per ristrutturazioni

«I mutui per ristrutturare casa hanno aumentato il loro peso e sul totale dell’erogato, passando al 6% dal 4% dello scorso anno, mentre le richieste continuano a crescere. L’offerta è variegata, ma la maggior parte degli istituti non si attiva per importi al di sotto dei 50mila euro. Se la spesa è più contenuta, diciamo sui 20-30mila euro, è più facile ricorrere al prestito». Entro questa cifra, considerati gli interessi da pagare sul finanziamento, lo sconto offerto dagli incentivi fiscali è comunque vantaggioso. Ma di certo lo è ancor più se si ricorre al mutuo, che ha tassi di interesse inferiori rispetto al prestito, perché garantito da un’ipoteca sull’immobile. Non solo: se si tratta di ristrutturare l’abitazione principale, gli interessi sono detraibili dalle tasse al 19%, su un massimo di 2.582,28 euro annui. Un ulteriore incentivo, di cui tener conto se si ha in progetto di rivalutare il proprio immobile.

Le banche, riaprendo i rubinetti del credito, ma con la necessità di equilibrare il profilo di rischio, guardano con interesse a questo bacino che chiede, a fronte dell’ipoteca sulla casa, importi più contenuti e durate più limitate». E le condizioni? Non ci sono particolari differenziali di costo/spread rispetto al mutuo casa. «Chi sceglie il tasso fisso che sui dieci anni oscilla intorno al 5% mentre il tasso variabile si attesta al 3% e all’orizzonte non si prefigurano rialzi evidenti dei tassi di riferimento (Euribor e Bce): ma se anche il variabile dovesse in futuro salire, la durata di dieci anni impedirebbe un rincaro tale da pregiudicare il risparmio accumulato».

Nel “gioco” interessi/detrazioni, la partita si rivela conveniente. Si prenda l’esempio di un mutuo a 10 anni, per un importo di 50mila euro su un valore dell’immobile pari a 200mila. Un mutuo che quindi, per semplicità di calcolo, ha la stessa durata della detrazione fiscale, spalmata su un decennio. Con un tasso fisso al 4,9%, non considerando le spese legate al finanziamento, in un anno si pagano interessi pari a 1.336 euro. Nell’ipotesi che l’intera cifra di 50mila euro sia investita in interventi di ristrutturazione agevolabili, pagati con gli appositi bonifici “parlanti”, e che si versi un Irpef sufficiente a contenere la detrazione, ogni anno il Fisco sconta dalle tasse 2.500 euro. Ogni anno, cioè, il saldo è positivo di 1.164 euro, che diventano 1.417,84 se si aggiunge la detrazione degli interessi sul mutuo. E che aumenta ancora se si includono gli eventuali risparmi in bolletta.

Nella scelta del mutuo, in base all’importo necessario ai lavori di ristrutturazione, bisogna comunque verificare la percentuale di finanziamento offerta dalla banca rispetto al valore dell’immobile (loan to value). Una percentuale che può andare dal 30 al 60 per cento. La stima viene fatta di solito sul valore dell’immobile al momento della richiesta, ma in alcuni casi anche su quello «post intervento». «Per quel che riguarda invece la modalità di erogazione  soprattutto per importi rilevanti, le banche tendono a non concedere la somma in un’unica quota, ma a distribuirla in più tranche, vincolandola così all’avanzamento dei lavori». Una soluzione che permette di verificare in itinere il rispetto della normativa sulla detraibilità fiscale (magari con bonifici da disporre presso l’agenzia dove si è stipulato il mutuo), ma che – sostengono gli operatori – viene preferita anche dai clienti a prescindere dall’utilizzo dei bonus.

Finanziamenti dell’UE

L’UE fornisce finanziamenti e sovvenzioni per un’ampia gamma di progetti e programmi nei settori più diversi:

 

  • istruzione
  • salute
  • tutela dei consumatori
  • protezione dell’ambiente
  • aiuti umanitari.

I fondi sono gestiti seguendo norme rigorose per assicurare che il loro utilizzo sia sottoposto a uno stretto controllo e che siano spesi in modo trasparente e responsabile.

I finanziamenti dell’UE sono complessi: esistono infatti molti tipi di programmi gestiti da organi diversi. Oltre il 76% del bilancio dell’Unione europea è gestito dai paesi membri. Un esempio sono i ondi strutturali, che finanziano la politica regionale, i programmi sociali e di formazione e l’agricoltura (compreso il sostegno agli agricoltori).

Due tipi principali di finanziamenti

Le sovvenzioni sono destinate a progetti specifici, di solito a seguito di un avviso pubblico noto come “invito a presentare proposte”. Una parte dei finanziamenti proviene dall’UE, un’altra da fonti diverse.

Gli appalti pubblici per acquistare servizi, beni o opere hanno l’obiettivo di assicurare il funzionamento delle istituzioni o dei programmi dell’UE. Gli appalti sono aggiudicati mediante bandi di gara (appalti pubblici) e coprono aree diverse: studi, assistenza tecnica e formazione, consulenze, organizzazione di conferenze, acquisto di attrezzature informatiche, ecc.

In ultima istanza, la responsabilità politica per il corretto utilizzo dei finanziamenti dell’UE ricade sul collegio dei 28 commissari europei. Tuttavia, visto che i finanziamenti dell’UE sono gestiti essenzialmente a livello nazionale, spetta ai governi nazionali effettuare controlli e audit annuali.

Beneficiari

Piccole imprese

Possono ottenere finanziamenti mediante sovvenzioni, prestiti e garanzie. Le sovvenzioni forniscono un sostegno diretto, mentre gli altri finanziamenti sono disponibili attraverso programmi gestiti a livello nazionale.

Organizzazioni non governative e della società civile

Possono ottenere finanziamenti, a condizione che operino nei settori di attività dell’UE senza fini di lucro.

Giovani

Due tipi principali di finanziamenti:

  • Programma di apprendimento permanente – opportunità di studio con il programma Erasmus assistenza per gli allievi dell’ultimo anno delle superiori e formazione professionale in un altro paese
  • Programma “Gioventù in azione” – cofinanziamento di progetti per incoraggiare la partecipazione dei cittadini, il volontariato e un clima più multiculturale.

Programma di apprendimento permanente – finanziamenti per istruzione e formazione
Partecipate al programma “Gioventù in azione”

Ricercatori

Fra il 2007 e il 2013 sono stati erogati oltre 53 miliardi di euro per la ricerca, principalmente tramite il Settimo programma quadro (7° PQ). Le sovvenzioni sono erogate sotto forma di cofinanziamento di attività di ricerca riguardanti la cooperazione, le idee, le persone ed il nucleare.

Agricoltori

Quasi tutti gli agricoltori dell’UE hanno diritto a ricevere pagamenti diretti a integrazione del loro reddito. Gli agricoltori devono rispettare le norme riguardanti la protezione dell’ambiente, il benessere degli animali e la sicurezza alimentare.

Il sostegno di solito non è collegato alla produzione, ma in determinate circostanze i paesi dell’UE possono erogare meno fondi fornendo però sostegno per la produzione.

Programmi nazionali di sviluppo rurale – contatti per paese